(operaio Fiat-Ferrari di Maranello)

Dopo le interviste a Luis Seclen (protagonista della lotta dell'Esselunga di Pioltello) e a Carlo Velletri (operaio, ex militante del Pcl che ora sta costruendo la sezione del Pdac a Padova), interviste che si possono leggere nel nostro sito, continuiamo questa serie con l'intervista a Michele Adorni, operaio alla Fiat-Ferrari di Maranello, che ha aderito al Pdac in occasione del nostro seminario nazionale di Rimini, a inizi settembre. Ex delegato Fiom, Michele da alcune settimane ha avviato la costruzione del sindacato di base (la Cub) nella sua fabbrica.
Lo scorso autunno abbiamo deliberato in assemblea, all'unanimità, uno sciopero di 40 ore contro il nuovo contratto Fiat. Lo sciopero ha avuto una buona adesione, e infatti la Ferrari è l'unica fabbrica del gruppo Fiat dove persino i delegati di Fim e Uilm, che hanno fatto il referendum, hanno bocciato il contratto Fiat di Marchionne. Anche quando è stata fatta la votazione in tutte le fabbriche del gruppo Fiat a Modena, la prima volta il contratto è stato bocciato... ma poi hanno rifatto ripetere le votazioni, però separate nelle varie fabbriche della Fiat (Maserati e Fiat-Cnh). Ma in Ferrari da noi è stato bocciato per la seconda volta. Dopo gennaio non ci siamo fermati e stiamo facendo lo sciopero di tutto lo straordinario comandato (il contratto Fiat prevede 180 ore di straordinario comandato imposte ai lavoratori su turni massacranti: gli operai sono costretti ad andare a lavorare il sabato o la mattina un'ora prima dell'inizio del turno. NdR).
La Flumuniti-Cub sta proclamando lo sciopero dal primo sabato comandato fino ad oggi. La Fiom invece è andata a fasi alterne, qualche volta, su richiesta di noi delegati di fabbrica Fiom (anche se i delegati Fiom col nuovo contratto non sono riconosciuti dall'azienda), ha proclamato lo sciopero, molte volte però si è rifiutata.
Ci sono stati molte incomprensioni con la Fiom qui a Modena. Non ci dava agibilità sindacale, noi volevamo continuare a scioperare contro il modello Marchionne, mentre loro non erano d'accordo e non ci sostenevano.
La Fiom sta accettando la linea della Camusso... c'è poco altro da dire. Spero che altri compagni della Fiom faranno la scelta di costruire il sindacato di base.
Bene, pian piano stiamo crescendo. Siamo conosciuti dagli operai, soprattutto nel reparto meccanica. Le bacheche di Fim, Uilm e Fismic (il Fismic è il sindacato dei padroni, che è comparso in Ferrari dallo scorso gennaio, NdR) sono piene dei volantini della Cub. Facciamo volantinaggi della Cub tutte le settimane, a tutti i turni, dalle 4 e trenta del mattino fino alle 17. Poi voglio ricordare che la maggioranza dei delegati della Fiom in fabbrica ha aderito allo sciopero generale del sindacalismo di base del 22 giugno, contro il parere della Fiom e della Rete 28 aprile di Modena (in Emilia Romagna solo la Cub ha proclamato lo sciopero il 22 giugno, mentre gli altri sindacati non lo hanno proclamato con il pretesto dell'emergenza terremoto, NdR).
Inizialmente ero solo simpatizzante del partito. Poi sono stato al seminario nazionale, ho sentito di essere d'accordo con le proposte del partito. Ho conosciuto anche i compagni del Brasile, della Spagna, del Portogallo: ho capito che è un'organizzazione internazionale, rivoluzionaria, che bisogna sostenerla attivamente. Come partito stiamo facendo un intervento tra gli operai a Modena davanti alle fabbriche della Fiat: abbiamo diffuso dei volantini per la nazionalizzazione della Fiat sotto controllo operaio. Siamo stati al congresso nazionale dei delegati della Fiom che si è svolto a Modena, dove abbiamo dato un volantino del partito che criticava la condotta della Fiom a livello nazionale. Ma partecipiamo anche alle iniziative degli studenti, siamo stati allo sciopero del 5 ottobre per sostenerli. Sono stato poi, insieme ad altri compagni del Pdac della regione, alla manifestazione di Ravenna con i No Tav, contro la Cmc, una bella manifestazione.