Dopo il corteo del 20
gennaio
Per la costruzione di una grande mobilitazione unitaria degli
immigrati!
di Leonardo
Spinedi
Sabato 20 gennaio a Roma si è svolto un
corteo - organizzato dal Comitato Immigrati, da Action e dal centro sociale
Astra - per protestare contro le condizioni abitative disumane a cui gli
immigrati vengono costretti dagli speculatori e dai palazzinari (veri e propri
principi alla corte del sindaco Veltroni), argomento divenuto scottante dopo la
tragica morte di Mary e del piccolo Hasib.
E' stato un corteo partecipato e dai contenuti radicali, a cui il nostro Partito
ha partecipato portando in piazza la parola d'ordine e lo striscione "Diritto
alla casa, sanatoria subito!".
Il dato politico più rilevante che è emerso
in piazza è stato quello dell'assenza di tutte le organizzazioni e i partiti
della sinistra presunta "radicale" (Prc, Cgil, Pdci, Verdi, Arci...), ovviamente
legati mani e piedi alla giunta di Veltroni e corresponsabili della sue
scandalose politiche antipopolari, ma sempre pronti ad "istituzionalizzare" le
proteste: è stata infatti paradossale e ridicola la presenza di alcuni esponenti
romani del Prc - e della giunta comunale - arrivati in macchina solo al comizio
finale sotto al Campidoglio pronti a farsi immortalare da giornali e
telegiornali, come patetico è stato l'intervento del senatore rifondarolo
Buonadonna, che si è cimentato in un comizio di venti minuti a base di
paternalismo e aria fritta, oltretutto senza che nessuno degli organizzatori lo
avesse invitato a parlare.
Ma, ne siamo certi, i lavoratori immigrati
non si lasceranno truffare da questi burocrati di quarta categoria, che mentre
predicano "fratellanza e solidarietà" votano i provvedimenti veltroniani in
consiglio comunale, non dicono una parola sul pestaggio avvenuto a via
Buonarroti da parte della polizia di Veltroni ai danni degli immigrati e non
sono in grado di dare nessuna risposta credibile a questi lavoratori. Per questo
è necessario avviare da subito un percorso che porti alla costruzione di una
grande mobilitazione unitaria di tutti i lavoratori immigrati, che possa
strappare qualche conquista sia pur parziale a questo governo padronale. Ne
siamo convinti, perché come è vero che il PdAC era l'unico partito presente in
piazza al loro fianco, è vero che la barricata che divide chi sta dalla parte
degli oppressi e chi preferisce rinchiudersi nelle "stanze dei bottoni"si fa
sempre più infuocata, ogni giorno che passa.