Contro la finanziaria lacrime e sangue: sciopero generale!
Basta coi sacrifici!
Per un autunno di lotta, per un governo dei lavoratori!
Pubblico impiego: nessuna stabilizzazione dei lavoratori precari; tagli del personale; risorse per i contratti largamente insufficienti.
Scuola: riduzione del personale (saldo tra nuove eventuali stabilizzazioni di 150 mila docenti e 20 mila Ata precari, a fronte di oltre 250 mila prossimi pensionati); aumento alunni per classe; revisione al ribasso del numero degli insegnanti di sostegno. Mentre viene ripristinato il fondo per le scuole parificate (per la gioia del Vaticano).
Sanità: previsti tagli per 3 miliardi di €; ticket su ricette (10 €) e al Pronto soccorso (da 23 a 41 € secondo la gravità). Nuovi tagli di personale negli ospedali pubblici, mentre procede il processo di esternalizzazione e privatizzazione della sanità pubblica, mediante la costituzione di ospedali in "project financing" con i privati e l'aumento delle strutture sanitarie private accreditate.
Enti locali: previsti tagli per 4,6 miliardi di €; questo nei fatti significa nuove esternalizzazioni e privatizzazioni dei servizi, in particolare quelli sociali.
Pensioni: viene previsto un aumento dello 0,3% dei contributi pensionistici a carico dei lavoratori (60-80€ annui); si realizza lo scippo definitivo del Tfr tra fondi pensione e prestito forzoso allo Stato (50% del Tfr "inoptato" che finirà in un fondo gestito dall'Inps destinato a finanziare infrastrutture), in funzione del "decollo della previdenza integrativa".
Cgil, Csl e Uil "apprezzano unitariamente la manovra finanziaria" e nel contempo firmano con il governo un "memorandum" per mettere mano alla previdenza nel 2007 (aumento dell'età pensionabile e revisione dei coefficienti, ossia un nuovo taglio del 6-8 % delle pensioni che si aggiunge al taglio già operato col sistema contributivo).
A fronte di questa Finanziaria di lacrime e sangue (come sempre solo per i lavoratori), Progetto Comunista chiama tutte le forze sindacali, sociali e della sinistra ad organizzare unitariamente la risposta di classe: lo sciopero generale contro il padronato e contro il suo governo.