Cgil in piazza coi padroni
per difendere la tav
di Massimiliano Dancelli
Lo
scorso 6 aprile, si è svolta a Torino la terza manifestazione
nazionale dei “Si-TAV”. Alcune migliaia di persone hanno sfilato
con in mano le bandiere dell’Europa, per chiedere al governo,
tutt’ora diviso tra il No dei 5 stelle e il Si della Lega, di
prendere una decisione a favore del completamento dell’opera.
A
premere per la realizzazione dell’opera, troviamo tutte le
organizzazioni padronali, capitanate da confindustria, che ovviamente
hanno da difendere profitti enormi, sebbene realizzati devastando un
territorio e a scapito della salute delle persone e degli animali che
vi vivono.
In
piazza con i padroni ovviamente vi erano tutti quei partiti, Pd,
Forza Italia e loro alleati che nei precedenti governi hanno
sostenuto gli affari del grande capitale compresa la TAV Torino
-Lione, organizzando anche una feroce repressione verso la
popolazione e i tanti attivisti che si opponevano alla realizzazione
dell’opera. Questo non ci ha mai stupito e rientra tutto
nell’ordine delle cose del sistema economico vigente, nel normale
percorso della lotta di classe, nello scontro tra gli interessi della
borghesia padronale, che non si fa scrupoli ad avvelenare intere
popolazioni per i suoi affari, e quelli dei lavoratori e della
popolazione meno abbiente, a cui spetta il compito di opporre una
coraggiosa resistenza. Quello che invece stona (o dovrebbe stonare) è
vedere, per la seconda volta dopo la presenza della delegazione di
Confindustria alla manifestazione di Cigl-Cisl-Uil del 9 febbraio a
Roma, i sindacati confederali, ovvero coloro che dovrebbero difendere
gli interessi della classe operaia e degli sfruttati, sfilare a
braccetto dei padroni.
Va
denunciata la presenza forte della Cgil, diretta da un Landini che
finge di smarcarsi e mantenere la sua parvenza di "paladino dei
più poveri" dicendo di avere "dubbi"
sull’opera, ma di dover rispettare le decisioni della maggioranza
del suo sindacato che si pone a favore dell’opera perché
sostiene che per la crescita servono investimenti e per favorire
questi investimenti servono le grandi opere. Capiamo le ragioni di
quei lavoratori che sono stati portati in questa manifestazione dai
loro sindacati, che chiedono più lavoro e certezze per il loro
futuro e di quello delle loro famiglie, ma pensiamo che non sia
scendere in piazza con i padroni la soluzione per i loro timori. La
Torino-Lione è un opera inutile rispetto ad altre priorità
e molto dannosa per l’ambiente e la salute della popolazione dei
territori interessati e degli stessi lavoratori che la realizzeranno.
Gli investimenti, che creerebbero anche molti posti di lavoro, devono
essere fatti in altri settori, meno redditizi per i padroni ma più
utili per la popolazione, come la manutenzione di scuole e ospedali,
dei ponti e dei viadotti, il rafforzamento del sistema di trasporto
pubblico, la costruzione di asili nido e ospizi gratuiti solo per
fare qualche esempio.
Noi
in quella piazza non ci eravamo: mai a fianco dei padroni, mai a
difendere interessi che non possono coincidere con i nostri. Noi
stiamo nella piazza accanto, quella che non vuole la TAV, quella che
chiede che tutti questi speculatori se ne vadano, quella di chi ha
soluzioni concrete e non legate al profitto di pochi, quella di chi
lotta per un mondo migliore, più pulito e senza più
sfruttamento, quel mondo liberato dal mostro che si chiama
capitalismo!