Partito di Alternativa Comunista

Appello per una vera rifondazione comunista

Nessun sostegno, politico o elettorale, al governo dell'Unione (e dei banchieri)
RIFONDIAMO L'OPPOSIZIONE DI CLASSE
 

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1) BERLUSCONI VERSO LA SCONFITTA: MA NEL GIOCO DELL'ALTERNANZA
Per anni ci siamo battuti all'interno di ogni movimento con l'obiettivo di cacciare Berlusconi e il suo governo. Nelle mobilitazioni di questi ultimi tre straordinari anni (che hanno conosciuto lotte molto avanzate: da Melfi ai ferrotranvieri, dai giovani noglobal alle lotte contro gli inceneritori, contro i Cpt, contro la Tav) c'erano le forze per cacciare Berlusconi "da sinistra", cioè a favore di una prospettiva di alternativa dei lavoratori. Ciò che è mancato, ancora una volta, non sono state le lotte ma una direzione organizzata (cioè un partito dei lavoratori) capace di unificare i tanti episodi di mobilitazione e di svilupparli in direzione di una prospettiva di reale alternativa di classe.
Per questo Berlusconi sarà probabilmente sconfitto alle elezioni del 9 aprile ma solo sul piano elettorale e all'interno del gioco dell'alternanza borghese: a un governo liberale con venature reazionarie si sostituirà un governo liberale comunque antioperaio. E' in fondo quanto è già avvenuto dopo la sconfitta del primo governo Berlusconi, a cui appunto ne è successo un secondo, con un intermezzo di alternanza liberale (il primo Prodi) in cui l'offensiva della borghesia contro i lavoratori si fece anche più acuta.
2) L'UNIONE PREPARA UN GOVERNO DEI BANCHIERI PER FAR PAGARE LA CRISI AI LAVORATORI
Non sarebbe necessario nemmeno leggere le quasi trecento pagine del programma dell'Unione per capire la natura di classe del governo che si prepara. Basterebbe guardare alle forze principali che compongono l'Unione (Ds e Margherita), agli interessi di classe reali che hanno sostenuto in questi anni di "opposizione" o nei tanti governi locali e regionali che hanno diretto. Basterebbe vedere il sostegno convinto che a questa ipotesi di alternanza viene offerto da una parte rilevante della grande borghesia, dalla sua stampa. Il programma è una conferma chiara dell'obiettivo che queste forze perseguono. Un rilancio delle privatizzazioni, dello smantellamento di quanto resta dello Stato sociale, di aggressione a salari e pensioni. Un programma che prevede: un'accelerazione di liberalizzazioni e privatizzazioni; una politica fiscale e finanziaria mirata al rientro del deficit statale; l'introduzione del federalismo fiscale; il prolungamento dell'età pensionabile; continuità in tema di flessibilità e precarietà del lavoro salariato con la conferma degli assi del "pacchetto Treu" e della legge 30; l'abbattimento del costo del lavoro col blocco degli aumenti salariali; espulsioni e rimpatri per gli immigrati; il ritiro delle forze di occupazione in Irak solo se concordato con Bush e il governo fantoccio del Paese colonizzato.
Lo scopo chiaro è quello di far ricadere il costo della crisi capitalistica sui lavoratori, sui giovani, sui pensionati.
 
3) IL RUOLO CHE VIENE ASSEGNATO A RIFONDAZIONE COMUNISTA DALLA BORGHESIA
Tra poche settimane, se l'Unione vince le elezioni, ministri di Rifondazione Comunista entreranno a far parte del governo. Eppure la borghesia non solo non esibisce alcun timore ma moltiplica attestati di benemerenza a Bertinotti e al suo progetto politico. Questo avviene perché i padroni sanno bene che all'interno dell'Unione e di quel governo non vi sarà alcuno spazio possibile di "mediazione programmatica", di "pungolo per una grande riforma". Il timone del governo sarà ben saldo nelle mani dei loro rappresentanti liberali, di Prodi, Rutelli, Fassino e D'Alema.
Di più: i principali settori delle classi dominanti insistono perché il Prc sia coinvolto pienamente nel nuovo governo. Non si tratta di un mero calcolo elettorale. A Rifondazione hanno già assegnato un ruolo preciso e per loro importante: quello di paracarro di sinistra della coalizione. Da Rifondazione si aspettano che sappia mantenere un rapporto di dialogo con i movimenti per sviluppare una capacità di freno delle lotte che nasceranno in reazione all'attacco antioperaio che il governo Prodi sferrerà con il suo programma di "lacrime e sangue".
 
4) LA GAMBA DEMOCRATICA E QUELLA SOCIALDEMOCRATICA PER FARE UN DOPPIO SGAMBETTO AL MOVIMENTO OPERAIO
Il "partito democratico", che è in qualche modo l'orizzonte (anche se ostacolato da mille contraddizioni degli apparati burocratici) verso cui marciano tanto la maggioranza Ds quanto la Margherita, necessita di avere al fianco un (piccolo) partito socialdemocratico e un sindacato docile per praticare politiche anti-operaie nella "pace sociale".
Il vero timore che la borghesia ha sviluppato in questi anni di mobilitazioni operaie e giovanili è proprio quello che esse possano svilupparsi sino a mettere a rischio il suo dominio sulla società. Ciò tanto più in una fase in cui la crisi del capitalismo esaurisce anche minimi spazi per calmare le lotte facendo piccole "concessioni" alle classi subalterne; in una fase, appunto, in cui per uscire dalla crisi il capitalismo ha bisogno di attaccare di nuovo e pesantemente le stesse condizioni di vita del proletariato, i suoi salari, le sue pensioni, i servizi sociali.
Per garantire che la guerra di classe sia continuata solo da una delle due parti in lotta, la borghesia ha bisogno di coinvolgere nel suo progetto di governo sia il sindacato (a partire dal più grande, cioè dalla Cgil) sia l'unico partito, il Prc, che -a prescindere della politica dei suoi gruppi dirigenti riformisti- ha costituito un punto di riferimento per chi ha cercato qualcosa "a sinistra" in questi anni.
Decapitare l'opposizione dei lavoratori è il solo e unico scopo per cui Prodi apre la porta del governo a un Bertinotti che ha ormai superato con pieni voti tutte le prove di affidabilità, tanto sul piano del governo (con le prove date nelle giunte locali) quanto su quello della "ripulitura ideologica" (con l'abbandono di ogni seppur vago riferimento a una prospettiva socialista).
 
5) LA NULLITA' DELLE OPPOSIZIONI INTERNE AL PRC
L'impotenza delle opposizioni interne al Prc raggruppate nelle "aree critiche" (l'Ernesto - Essere Comunisti e Erre) si sta rivelando sempre più di fronte alla marcia di avvicinamento del Prc al governo. Dopo aver preteso di arrivare alla stessa meta attraverso un percorso differente (maggiormente contrattuale: i "paletti" dell'Ernesto; o più "movimentista" nella retorica di Erre) infine convergono nella comune proposta di un "sostegno esterno" al prossimo governo. O nella forma della presenza in maggioranza senza ministri (l'Ernesto) o del sostegno "intermittente" ("valutando sulle singole misure governative", Erre). Entrambe le aree critiche insomma, in logica continuità con la loro battaglia contro le posizioni "pregiudizialmente antigovernative" di Progetto Comunista, finiscono con l'assumere l'unica posizione "terza" possibile: quella cioè che si differenzia da Bertinotti solo per il posto da occupare sul pullman di Prodi: o posti a sedere o posti in piedi. Accettando come un dato di fatto la rimozione dell'opposizione al prossimo governo della borghesia.
 
6) PER UNA RISPOSTA OPERAIA E SOCIALISTA ALLA CRISI CAPITALISTA
Nessun governo in nessuna epoca e in nessun Paese ha mai saputo conciliare gli interessi degli sfruttati e quelli degli sfruttatori. Per questo la strada per l'alternativa socialista non prevede tappe in governi liberali. Al contrario: proprio perché l'alternativa vera non è soltanto una "presa del palazzo" ma richiede la partecipazione cosciente di milioni di lavoratori sottratti a ogni illusione sui governi "riformatori". Per questo l'opposizione di classe è irrinunciabile: non per fedeltà a qualche dogma ma perché se si rinuncia ad essa si rinuncia a costruire una prospettiva di governo dei lavoratori per i lavoratori. Siamo comunisti perché pensiamo che il capitalismo non sia riformabile, non possa essere governato meglio: bisogna costruire i rapporti di forza per distruggerlo.
Ciò che serve per non smarrire il senso stesso delle lotte di questi anni e la prospettiva di "un altro mondo possibile" è salvaguardare l'opposizione di classe al prossimo governo della borghesia, sia esso della variante di centrodestra o di quella di centrosinistra. Serve un programma che miri a unificare e rilanciare contro il padronato tutte le lotte, per far pagare ai padroni la crisi.
Un programma che includa obiettivi immediati e transitori a partire dal rilancio delle lotte per un forte aumento salariale uguale per tutti; l'assunzione dei giovani lavoratori precari; l'apertura sotto controllo operaio dei libri contabili delle aziende; la nazionalizzazione, senza indennizzo e sotto controllo operaio, delle fabbriche che licenziano e chiudono; la nazionalizzazione, sotto controllo operaio e senza indennizzo, delle banche investite da bancopoli; lo sviluppo del movimento per il ritiro immediato e incondizionato delle forze di occupazione dall'Irak e la solidarietà incondizionata con la resistenza irakena contro l'imperialismo.
Sul piano sindacale è necessario lavorare alla ricostruzione della sinistra in Cgil, a partire dal sostegno critico all'esperienza della Rete 28 aprile; la convergenza contro la concertazione di tutto il sindacalismo di classe, confederale e di base, attorno ad una piattaforma che unifichi tutto il lavoro salariato, tutti comparti e categorie, disoccupati e precari, italiani e immigrati.
Un programma simile non può ovviamente fondare un accordo con la borghesia e i suoi rappresentanti politici. E' un programma che va avanzato nelle lotte per raccogliere attorno ad esso tutte le forze che hanno un interesse di classe a sostenerlo: cioè milioni di lavoratori e di giovani a cui il sistema sociale capitalistico e i suoi governi non hanno nulla da offrire e tutto da togliere.
 
7) RIPRENDIAMO IL PERCORSO DELLA RIFONDAZIONE DI UNA FORZA COMUNISTA E RIVOLUZIONARIA
Da decenni la crisi dell'umanità coincide con la crisi della direzione politica del proletariato, cioè con l'assenza di un partito rivoluzionario, fondato sull'indipendenza di classe dei lavoratori dalla borghesia e dai suoi governi, che partecipi alle lotte per raggruppare i settori più avanzati di ogni mobilitazione e per organizzare la forza gigantesca del movimento operaio e dei giovani verso l'abbattimento rivoluzionario di questo sistema sociale e la costruzione di un'alternativa di potere e di società: un governo dei lavoratori per i lavoratori, verso una società liberata dallo sfruttamento di una classe sull'altra, liberata dalla miseria e dalle guerre che sono connaturate al capitalismo.
E' con quel progetto che abbiamo militato per anni in Rifondazione, animandone la sinistra rivoluzionaria. Quel processo -oggi interrotto dai gruppi dirigenti di maggioranza e delle "aree critiche"- è necessario rilanciarlo nel processo costituente di una nuova forza comunista e rivoluzionaria. Non l'ennesima setta attorno a un guru (anzi: per quanto ci riguarda abbiamo rotto con Marco Ferrando e il suo gruppo proprio per evitare di finire in quel vicolo cieco). Non un gruppo di testimonianza, custode di "sacre scritture" o di una simbologia svuotata di contenuto. Ma un'organizzazione di classe, militante, combattiva, impegnata in un processo lungo e difficile di rifondazione su scala nazionale e internazionale.
 
8) COME IMPEGNARSI SU QUESTA VIA, LE PROSSIME TAPPE
Proponiamo a tutti i compagni e le compagne che si ritrovano in questa sintetica analisi e nella proposta sommariamente descritta di partecipare a questa impresa nella misura della loro convinzione.
Se condividono questo appello, sottoscrivendolo per consentirci di rafforzare una rete di diffusione della nostra stampa e delle circolari di posta elettronica.
Se vogliono sostenere in qualsiasi modo questo progetto politico, chiedendo l'adesione simpatizzante a Progetto Comunista - Rifondare l'Opposizione dei Lavoratori (PC-Rol).
Se intendono costruire con noi in termini militanti l'organizzazione, chiedendo la tessera militante di PC-Rol.
Nel mese di marzo presenteremo questo Appello in tutte le città, costituendo collettivi di PC-Rol anche laddove non siamo ancora presenti in modo organizzato. Nella seconda metà di aprile terremo una assemblea nazionale di tutti i compagni comunque interessati a sostenere o partecipare alla salvaguardia dell'opposizione di classe, al rilancio della rifondazione di una forza organizzata comunista e rivoluzionaria.
L'appello è scaricabile anche in formato PDF cliccando qui.

Puoi sostenere anche online il nostro appello, compilando l'apposito MODULO .

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